sabato 13 agosto 2011

Le ultime frontiere del pensiero socio-pedagogico

Associazione Europea di Ontopsicologia in collaborazione con la I Cattedra di Sociologia, Facoltà di Sociologia, Università La Sapienza di Roma


L8 aprile 2006, a Roma Nord, lAssociazione Europea di Ontopsicologia (A.E.O.), sempre interessata allaspetto pedagogico e sociale delluomo, si è fatta promotrice in collaborazione con la I Cattedra di Sociologia, Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Roma La Sapienza dellevento Le ultime frontiere del pensiero socio-pedagogico. Oltre ai numerosi studiosi intervenuti, era presente anche un gruppo di studenti dellUniversità La Sapienza di Roma, che quellanno aveva frequentato il primo corso di Ontopsicologia dal titolo La Cinelogia. Cinema e Inconscio, invitato a prendere parte al meeting di riflessione sulla formazione dei giovani.

Il prof. Emiliano Bevilacqua, nelle veci del prof. Paolo De Nardis, fa un inciso su come la nuova società globale abbia cambiato profondamente il concetto di identità dellindividuo, ponendolo di fronte allesigenza di ricercare nuovi modelli e nuovi criteri per un miglior adattamento sociale. La sociologia si pone lobiettivo di spiegare i moti sociali anche per migliorare la qualità della vita delluomo. Il dott. Bevilacqua cita, tra gli altri, Zygmunt Bauman. Bauman parla di modernità liquida, cioè di una società in cui i confini tra le identità non sono così ben definiti, così chiari.

La giornata di studio continua e raggiunge la sua parte centrale con la proiezione della video-conferenza del prof. Antonio Meneghetti. Il discorso del prof. Bevilacqua e quello del prof. Meneghetti si intrecciano bene: mentre Bevilacqua espone il pensiero ed i problemi che la sociologia si pone in merito alla formazione in una società che ci vuole in un certo modo, Meneghetti spiega cosa dovrebbe fare la sociologia, cioè dà delle risposte concrete.

Egli afferma che la sociologia è lo studio delluomo quando si organizza in più persone per uno scopo comune, ma è anche lo studio del gruppo di fatto. Ogni gruppo ha una propria identità fornita dallo scopo, dai mezzi, dal luogo e dal tempo. Maggiori informazioni sono reperibili sulla rivista Nuova Ontopsicologia, n.2/2006.

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